Il capo del Governo austriaco, Sebastian Kurz, è indagato dalla procura anticorruzione per “favoreggiamento della corruzione”. A riportare la notizia sono stati per primi i quotidiani Die Presse e Der Standard, i quali avrebbero specificato che, oltre al Cancelliere, sono coinvolti nelle indagini anche stretti collaboratori membri della stessa Ovp e gli editori del tabloid Österreich, Wolfgang e Helmuth Fellner. Il filone di indagine che coinvolge Kurz e il suo “cerchio magico” sarebbe venuto fuori quasi per caso, analizzando alcuni telefonini sequestrati nell’ambito dell’inchiesta sull’Ibizagate.
Perquisizioni. Nella mattinata di mercoledì gli agenti della procura sono entrati sia negli uffici della cancelleria che in quelli della sede Ovp per svolgere una serie di perquisizioni. Come anticipato, i reati ipotizzati sono corruzione, favoreggiamento e abuso d’ufficio. Ad essere coivolti sono anche membri dello staff, tra i quali i portavoce del cancelliere, Johannes Frischmann e Gerald Fleischmann, eil suo consigliere personale, Stefan Steiner. L’indagine è scattata dall’analisi dei telefoni cellulari confiscati per l’indagine su alcune nomine di Casinos Austria (Ibizagate), che ha fatto partire una nuova inchiesta e che ha coinvolto a sua volta la cerchia vicina al Cancelliere. Nell’ambito della prima inchiesta, inoltre, Kurz risulta indagato dalla scorsa primavera con l’accusa di falsa testimonianza. In merito alle perquisizioni di questi giorni, invece, riguarda alcuni sondaggi pubblicati dal quotidiano “Oesterreich” e della tv privata “oe24”, entrambi di proprietà della famiglia Fellner. Questi sondaggi sarebbero stati pagati dal ministero delle finanze, ma “esclusivamente per scopi partitici”.
L’indagine. In particolare, le forze della procura su alcune attività del ministero delle Finanze, che nel 2016 avrebbe commissionato sondaggi favorevoli a Kurz, al tempo ministro degli Esteri austriaco, nella sua volata verso la cancelleria. L’attuale Cancelliere all’epoca dei fatti non era ancora alla guida del partito e quindi non aveva a disposizione le casse dei conservatori, tenute sotto controllo da Reinhold Mitterlehner. Dunque, Kurz approfittò del ministero delle Finanze per ottenere i fondi per promuovere la sua ascesa. Una cifra di 1,3 milioni di euro sarebbero arrivati al gruppo editoriale “Österreich” attraverso accordi sulle inserzioni, secondo quanto rivelato dal quotidiano Standard. Non a caso, i pm austriaci sostengono che i sondaggi e gli studi sono “motivati esclusivamente da politica di partito e per l’avanzamento politico di Sebastian Kurz e del gruppo del suo più stretto confidente”. Questi sondaggi,in seguito, pubblicati sui media dei Fellner, avrebbero aiutato Kurz a evidenziare il consenso nei suoi confronti e a screditare Reinhold Mitterlehner, al tempo alla guida del partito, al fine di conquistare Volkspartei. I magistrati avrebbero fatto anche riferimento a un documento strategico che sarebbe nato a quei tempi, il cosiddetto “Projekt Ballhausplatz”, in cui gli strateghi di Kurz parlavano proprio della necessità di utilizzare i sondaggi per indebolire il leader del partito Mitterlehner.
Indagati. Come detto, diverse sono le personalità coinvolte nell’indagine.
Anzitutto, è indagato per corruzione l’allora capo di gabinetto e segretario generale del ministero delle Finanze, Thomas Schmid. Quest’ultimo secondo l’indagine sarebbe l’intermediario che ha cercato e preso contatti con gli altri due indagati: Wolfgang e Helmuth Fellner, editori del tabloid Österreich. Stesse accuse anche per un secondo alto funzionario del ministero delle Finanze. Poi, vi sono i collaboratori del cancelliere: Fleischmann e Frischmann, storici portavoce e addetto stampa di Kurz, accusati a loro volta di favoreggiamento della corruzione, così come il consulente Steiner. Oltre a loro, sarebbe indagata anche la sondaggista ed ex ministra della famiglia, Sophie Karmasin. Quest’ultima, insieme a un’altra sondaggista, Sabine Beinschab, è accusata di avere stretto un accordo con il ministero delle Finanze o con la cerchia di Kurz per consegnare sondaggi che avrebbero messo in buona luce il futuro cancelliere.
Risposta. Al momento l’imbarazzo all’interno del governo è palpabile. Il Cancelliere ancora non ha fatto dichiarazioni dirette, lasciando la propria risposta ad una nota del partito dei popolari austriaci. Anzi, la Övp respinge le accuse e critica duramente gli inquirenti: “Dopo le false accuse contro Kurz” e altri esponenti del partito popolare, “la cui infondatezza è ormai dimostrata, ora vengono costruite nuove accuse su vicende che in parte risalgono a cinque anni fa. Tutto questo succede sempre con lo stesso obiettivo e sistema: danneggiare gravemente la Volkspartei e Kurz”. Una risposta aggressiva, ma che mostra il nervosismo di una situazione molto delicata e che rischia di avere effetti diretti sul governo austriaco, tanto che il partito di opposizione, Spo, accusa l’Ovp di aver tentato con tutti i mezzi di “mettere un freno alla magistratura”.