I tassi della Bce rimarranno ai livelli attuali, o anche più bassi, finché “le prospettive di inflazione convergeranno robustamente” verso il 2%, e il Quantitative easing, ripreso all’inizio di novembre, continuerà finché sarà necessario. E’ quanto afferma il presidente della Bce Christine Lagarde, alla sua prima conferenza stampa ufficiale dopo il Consiglio direttivo.
I dati. La Bce ha rivisto leggermente al ribasso le stime di crescita per il 2020: a 1,1%. Le stime sono ora di una crescita dell’1,2% quest’anno, dell’1,1% il prossimo, dell’1,4% nel 2021 e 2022. Rispondendo a una domanda sul dibattito in corso tra le forze politiche italiane, il presidente della Bce ha detto che “l’idea che il Mes prenda di mira uno specifico Paese è totalmente errata”.
La situazione in Italia. La Lagarde è intervenuta sulle aperture di alcuni policy maker (coloro i quali hanno il potere di elaborare e determinare orientamenti e strategie per la società e la politica) in merito alla riduzione della concentrazione di titoli di Stato nazionali dei portafogli delle banche. “È un grosso passo avanti, – ha detto – e qualsiasi passo avanti in quest’area è una buona notizia”.
I prossimi obiettivi. Lagarde ha dichiarato che ha pianificato di iniziare una revisione strategica che sarà completata entro la fine del 2020. Occorre, secondo il presidente della Bce, perseguire una maggiore integrazione a livello continentale. Anche Lagarde caldeggia l’implementazione di riforme strutturali nei paesi dell’area euro. Una cosa che aiuterebbe le politiche monetarie accomodanti della Bce.
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