Stando ai dati diffusi dalla Johns Hopkins University, i casi di Covid-19 nel mondo hanno superano i 69,6 milioni di contagi, mentre i decessi confermati hanno raggiunto la drammatica quota di 1.584.063 dall’inizio della pandemia. Oltre seicentomila nuovi contagi e più di dodicimila morti è il nuovo, tremendo bilancio causato dal nuovo Coronavirus a livello globale nelle ultime 24 ore. Nonostante ciò, si conferma una tendenza in calo dei contagi nel continente europeo ad esclusione della sola Germania, dove al momento la curva dell’epidemia appare, quasi incredibilmente, in salita. Tuttavia, l’Europa sembra stia riuscendo a contenere in questa seconda ondata la diffusione del Covid-19, mentre sia nei Paesi dell’America Latina che negli Stati Uniti la situazione resta drammatica e la malattia appare ormai in forte ripresa.
Francia tra riaperture e limitazioni. Sono oltre tredicimila (13.750) i nuovi casi di Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore dalle autorità sanitarie francesi. Secondo i dati diffusi dal ministero della Sanità, si contano altri nuovi 292 decessi, che portano così il bilancio delle vittime su un totale di 56.940 dall’inizio dell’epidemia. Per la prima volta dal 27 ottobre, inoltre, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è sceso sotto quota tremila: precisamente sono 2.959 i posti letto occupati, 82 in meno di ieri.
La riapertura di musei, teatri e cinema era attesa per il 15 dicembre, ma così non sarà. Infatti, resteranno chiusi “altre tre settimane”, stando a quanto comunicato dal Primo ministro francese Jean Castex, che ha annunciato una riapertura parziale, visti i risultati raccolti sul fronte dei contagi che calano con lentezza. Nelle ultime 24 ore i contagi sono stati quasi quattordicimila. Numeri ancora troppo alti rispetto alla soglia dei cinquemila, individuata come limite sicuro per ripartire. Il coprifuoco, che prenderà il posto del lockdown, sarà anticipato di un’ora, dalle 21 alle 20, ma “sarà fatta eccezione per la notte di Natale”.
Il preoccupante bilancio della Corea del Sud. Le autorità sanitarie della Corea del Sud hanno confermato 689 nuovi casi di coronavirus nell’arco delle ultime 24 ore: rappresenta il peggior bilancio giornaliero registrato nel Paese dall’inizio della pandemia, lo scorso febbraio. La maggior parte dei nuovi casi è localizzata nell’area metropolitana di Seul.
Il Governo sudcoreano ha elevato le misure di distanziamento sociale nell’area metropolitana di Seul al livello di 2,5, ha decretato la chiusura di palestre, saune e altri esercizi commerciali giudicati a rischio alla luce dell’aumento dei casi di Covid-19 nel Paese. L’esecutivo sudcoreano intende anche mobilitare le forze armate per rafforzare il sistema di monitoraggio e controllo sanitario teso a contenere la propagazione della pandemia. Alle forze militari verrà affidata il mantenimento dei siti per gli esami diagnostici nell’area metropolitana di Seul durante gli orari notturni e nei fine settimana.
La ripresa e i nuovi numeri del contagio tedesco. Torna a far paura il Covid-19 in Germania. Infatti, nelle ultime 24 ore sono stati infatti registrati quasi 30mila nuovi casi di contagio: un aumento di circa seimila unità rispetto al venerdì della settimana precedente. I dati forniti dal Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco, segnano il netto superamento del record di infezioni raggiunto in questi giorni. Anche il bilancio dei decessi resta pesante con 598 vittime, che superano, seppur di poco, il record di mercoledì, pari a 590 morti.
Proprio in quella stessa giornata il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, in un accorato discorso al Bundestag, aveva lanciato un forte appello ai tedeschi e, in particolar modo, ai Laender tedeschi, restii di varare nuove restrizioni in vista del Natale, definendo “inaccettabile” il prezzo umano così alto da pagare. “L’unica possibilità di tornare ad avere la situazione sotto controllo è un nuovo lockdown, che deve essere messo in atto subito. Se aspettiamo a dopo Natale, dovremo lottare anche per mesi con numeri molto alti di contagio” queste le parole del ministro all’Interno tedesco, Horst Seehofer, allo Spiegel, proprio nel giorno in cui la Repubblica federale segna un nuovo record da infezioni di coronavirus, pari a quasi 30 mila contagi e 598 vittime; il ministro, infine, ha aggiunto: “il vantaggio che la Germania si era conquistato nella lotta alla pandemia oramai ce lo siamo giocato. Il che non è dovuto alla mancanza di disciplina dei cittadini, ma soprattutto a delle misure insufficienti”.
Lo Sputnik arriva a Buenos Aires. Il Presidente argentino, Alberto Fernandez, dopo l’annuncio fatto ieri di un accordo con la Russia per l’acquisto di dosi sufficienti a vaccinare dieci milioni di persone, ha annunciato che sarà il primo a ricevere nel Paese il vaccino russo Sputnik V contro il Covid-19, per far “in modo che nessuno ne abbia paura”. Fernandez in conferenza stampa ha dichiarato che “Una volta approvato dall’Anmat (National Administration of Drugs, Foods and Medical Technologies), sarò il primo a essere vaccinato in modo che nessuno abbia paura”, in modo da rassicurare la popolazione e smentire coloro che mettono in dubbio l’affidabilità del vaccino russo.
Il presidente di centrosinistra ha annunciato che l’Argentina ha firmato un contratto con il Fondo Sovrano della Federazione Russa per la fornitura di vaccini Sputnik V: una prima spedizione di 600.000 dosi dovrebbe consentire di vaccinare 300.000 persone, con due dosi per persona entro la fine dell’anno. Tra gennaio e febbraio dovrebbero poter essere vaccinati tra le dieci e le tredici milioni di persone a rischio. L’accordo con la Russia è il terzo contratto di acquisto di vaccini firmato dall’Argentina dopo quelli firmati con la britannica AstraZeneca e Covax, il meccanismo internazionale per la fornitura di vaccini anti-Covid ai Paesi in via di sviluppo avviato sotto l’egida dell’Oms. L’Argentina fino ad ora ha registrato quasi un milione e mezzo di casi positivi e oltre quarantamila morti dall’inizio della pandemia.
La critica situazione statunitense. Gli Stati Uniti sembrano ormai avere ripreso lo scomodo “testimone” di focolaio mondiale dell’epidemia, facendo registrare negli ultimi giorni picchi inediti sia per numero di contagi che di decessi. Appena mercoledì, infatti, gli States avevano raggiunto il record assoluto di 3.124 morti, mentre nella sola giornata di ieri hanno riportato più di 3.000 morti per Covid-19 in 24 ore e oltre 220.000 nuovi casi di infezioni, secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University.
Dopo che milioni di americani hanno viaggiato per il Ringraziamento due settimane fa, gli esperti e funzionari sanitari statunitensi si aspettavano un tale aumento nonostante gli appelli a rimanere a casa. La California ha registrato ieri la cifra record di oltre 30.000 nuovi casi di coronavirus. Paese più colpito al mondo in termini assoluti dalla pandemia, gli Stati Uniti contano ad oggi un totale di oltre quindici milioni di contagi e quasi trecentomila (289.000 per la precisione) di decessi.