Si è concluso all’insegna della collaborazione il 45° vertice del G7, tenutosi nella cittadina francese di Biarritz dal 24 al 26 agosto. Tra i temi centrali l’emergenza ambientale, con particolare riferimento ai drammatici incendi in Amazzonia, la tassazione ai giganti del web e i rapporti con Cina e Iran. L’appuntamento per il prossimo G7 è fissato al 2020 negli Stati Uniti e non mancano già le prime importanti indiscrezioni.
Sbloccati 20 milioni di euro per l’Amazzonia. Tra i temi discussi durante il vertice, centrale è stata la questione dei drammatici incendi che stanno devastando la foresta pluviale. Le potenze partecipanti, in accordo sulla necessità di intervenire concretamente, hanno deciso di stanziare aiuti economici pari a 20 milioni di euro per l’invio di aerei Canadair nel “polmone verde” del pianeta. A questi seguiranno nuovi finanziamenti economici da investire nel piano di riforestazione. A dirsi soddisfatto è stato anche il capo indigeno Raoni, noto in tutto il mondo per il suo impegno nella difesa della foresta Amazzonica, che, invitato al vertice dallo stesso presidente francese Emmanuel Macron, ha dichiarato di aver avuto con quest’ultimo “una buona discussione”. Di tutt’altro tono lo scambio di dichiarazioni a distanza tra l’inquilino dell’Eliseo e il presidente del Brasile Jair Bolsonaro che alla vigilia del vertice aveva accusato le potenze del G7 di utilizzare la questione degli incendi come “pretesto per imporre sanzioni internazionali” contro Brasilia.
L’arrivo “a sorpresa” del ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif. È stato questo uno dei momenti in cui la tensione sembrava aver raggiunto il massimo livello, sebbene le dichiarazioni di Macron abbiano presto rivelato come la partecipazione del ministro iraniano sia stato tutt’altro che una sorpresa. “Ho invitato il ministro degli Esteri iraniano Zarif da amico e prima di deciderlo ho avvisato il presidente americano” ha infatti specificato il presidente francese, che ha di fatti reso possibile un primo ravvicinamento tra i due paesi, in seguito all’uscita degli Usa dall’accordo iraniano sul nucleare. Macron ha così riassunto il parere dei leader del G7 a riguardo: “L’Iran deve rispettare i propri obblighi sul nucleare: mai e poi mai dovrà avere l’arma nucleare e non deve minacciare la stabilità della regione”. Tuttavia all’auspicio di un incontro a breve tra Trump e il presidente iraniano Hassan Rohani, il tycoon non ha abbandonato del tutto l’ascia di guerra: “se si creano le circostanze giuste sarei d’accordo, nel frattempo devono giocare bene e non possono fare ciò che hanno detto che avrebbero fatto altrimenti ci sarà una reazione molto violenta quindi credo che faranno i bravi”.
Dalla guerra dei dazi con la Cina alla tassa ai giganti del web. Molti altre le questioni affrontate a Biarritz, tra le quali non poteva mancare la guerra commerciale tra Cina e Usa. Anche su questo fronte fanno ben sperare le dichiarazioni di Trump. Il tycoon ha infatti annunciato l’arrivo di “ottime notizie” da Pechino e la volontà da entrambi le parte di intraprendere la strada dei negoziati. Dichiarazioni ancora più sorprendenti se si considerano i recenti sviluppi della vicenda, con la Cina che aveva annunciato tasse su 75 miliardi di beni americani e la minaccia degli Usa di alzare i dazi sui prodotti cinesi dal 25% al 30%. Francia e Usa sembrano inoltre “più vicini” anche ad un accordo sulla necessità stabilire un sistema di tassazione da applicare ai colossi del web. Questo è quanto almeno è emerso dalle dichiarazioni rilasciate da Trump, a margine di una bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
“Un grande successo”. Trump ha salutato così il summit di Biarritz, del quale si è detto molto soddisfatto anche Macron. Ma, come nei migliori film, non è mancato il finale a sorpresa con i due leader che non hanno negato la possibilità di estendere l’invito per il prossimo summit anche alla Russia. Che il prossimo G7 non torni ad essere un G8?