Le frontiere dell’Unione europea restano aperte ma saranno sottoposte a misure più restrittive: i viaggi non essenziali sono sconsigliati e le aree interessate dalla maggiore circolazione del virus saranno classificate come “rosso scuro” e potranno adottare ulteriori restrizioni come test e quarantena. E’ quanto è emerso dalla videoconferenza dei Ventisette leader dell’Ue dopo un vertice tenutosi in videoconferenza e durato più di quattro ore.
“Al fine di mantenere le nostre frontiere interne ed esterne aperte, servono misure mirate che ci mantengano in sicurezza. Dobbiamo ridefinire la nostra mappatura per individuare le aree ad alto rischio, introducendo una categoria ‘rosso scura’. Alle persone che partono da zone rosse scure possono essere chiesti test prima di partire e la quarantena dopo l’arrivo. Tutti i viaggi non essenziali devono essere altamente scoraggiati”, ha spiegato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine della videoconferenza.
Sull’ipotesi dei passaporti sanitari per viaggiare, invece, non c’è ancora una visione univoca: al momento l’utilizzo di un certificato di vaccinazioni anti Covid per viaggiare viene ritenuto prematuro anzi, emerge il pericolo che, in questa fase, l’utilizzo di uno strumento come questo potrebbe risultare inappropriato. In particolare – come riporta l’Ansa – si segnala il rischio di dare alle persone l’impressione di poter viaggiare in sicurezza una volta vaccinate, mentre in realtà potrebbero ancora trasmettere il virus. Da valutare, infine, anche problematiche relative ad aspetti etici e di protezione dei dati personali.