Roma, 28 marzo โ Il processo di rinnovamento tecnologico in atto, lo sviluppo di un mercato sempre piรน globalizzato e alle prese con le sfide dellโinnovazione e dellโindustria 4.0, richiedono figure professionali sempre piรน specializzate allโinterno delle piccole e medie imprese, in grado di accompagnarle in un percorso di crescita interna e di competitivitร sempre piรน internazionale. La professionalitร non basta piรน: oggi le figure manageriale piรน richieste sono quelle in grado di incrementare i processi produttivi e organizzativi, rispondere alle esigenze di innovazione e digitalizzazione e promuovere la crescita attraverso la collaborazione tra imprese.
Questo lโidentikit del โmanager idealeโ, in base ai risultati della ricerca condotta da Confapi insieme a Federmanager su un campione di piccole e medie imprese dislocate sullโintero territorio nazionale.
Ma quanto sono managerializzate le nostre piccole e medie imprese? Il 33,6% degli intervistati ha dichiarato di aver bisogno nellโimmediato futuro di una figura manageriale di elevata professionalitร in grado di supportare e sviluppare i processi produttivi e organizzativi aziendali. Tra le principali nuove figure professionali spicca lโinnovation manager (29,73%) tra le piรน richieste soprattutto dalle aziende che hanno bisogno di accelerare i propri processi di innovazione e digitalizzazione: nellโultimo anno questa figura professionale รจ cresciuta molto grazie anche allโimplementazione del piano Industria 4.0 che sta trasformando il modo di fare impresa.
A seguire, ci sono i manager di rete (16,22%), chiamati a favorire la crescita aziendale attraverso la collaborazione tra imprese e a promuovere lโinnovazione lungo le filiere. Tra le figure piรน richieste cโรจ poi il temporary manager, in grado di gestire fasi strategiche dello sviluppo aziendale come i passaggi di proprietร o di generazione, oppure come il lancio di un nuovo prodotto. Infine il 9,12% delle Pmi potrebbe dotarsi nel breve periodo di un export manager, con il compito di sviluppare il mercato estero della propria azienda, scegliendo nuovi potenziali clienti ed elaborando strategie piรน
efficaci per affermare la propria presenza in nuovi Paesi.
Per Maurizio Casasco, presidente di Confapi, associazione che raccoglie oltre 83 mila Pmi private italiane, โil rinnovamento dei processi produttivi dettati da Industria 4.0 sta rivoluzionando il modo di fare e pensare impresa. Le nostre industrie da qui ai prossimi anni dovranno sempre piรน avvalersi di alte professionalitร con abilitร critica nella selezione dei processi ma non sarร sufficiente cambiare solo i sistemi di produzione, ma innovare in termini di prodotto. Per fare ciรฒ โ continua Casasco – vi รจ la necessitร di avere dei manager aziendali preparati, che sappiano dominare le innovazioni che avanzano. Lโinvestimento nel capitale umano dotato di competenze elevate deve salire in cima alla
scala delle prioritร aziendali.โ
Tra i ruoli principali che i manager ricoprono allโinterno delle aziende, spicca il responsabile commerciale (17,81%), seguito dal direttore generale (16,39%), dal responsabile della produzione (13,53%) ed infine per il 12,83% dei casi dal responsabile amministrativo finanziario. Attualmente, il 3,8% dei manager ricopre il ruolo di responsabile dโinnovazione, ma si tratta di una percentuale destinata ad aumentare.
Dallโindagine emerge anche che, nellโultimo biennio, il 71,93% delle aziende intervistate non ha assunto nuovi manager mentre il 25% ha preferito rafforzare gli organici aziendali con lโinserimento di nuove professionalitร di alto profilo. Rispetto alle dinamiche inerenti la nomina o lโassunzione di una figura manageriale, il 50,88% preferisce โfar crescere i collaboratori interni, con percorsi formativi ad hoc, per farli diventare i manager del futuroโ, il 24,56% invece ricerca i manager allโesterno della struttura produttiva attraverso i โvari competitorsโ.
I canali di recruitment. Per quanto riguarda i canali di recruitment utilizzati, le imprese si affidano sempre di piรน (29,61%) a societร di ricerca specializzata nel middle management; il 24,67% preferisce utilizzare le reti di conoscenza diretta, il 13,82% si rivolge alle associazioni di categoria e il 12,5% utilizza i principali network professionali digitali.
Ma le aziende come tutelano la crescita dei propri manager? Il 54,39% degli intervistati ha dichiarato che nellโultimo anno i propri manager hanno seguito percorsi formativi specifici. Il 31,97% degli imprenditori ritiene molto importante far partecipare i propri manager a percorsi
formativi fuori dallโazienda, mentre il 40,16% indica importante organizzare percorsi formativi interni allโazienda. La partecipazione a master e corsi di specializzazione viene indicata molto importante per il 33,05% degli intervistati mentre di scarso interesse risulta la partecipazione a web community e le esperienze manageriali allโestero.
Le competenze richieste. In merito allโaggiornamento delle competenze manageriali, quelle maggiormente richieste dagli imprenditori sono: โcapacitร di migliorare e innovare processi e modalitร di lavoroโ, โavere una visione strategicaโ, โla capacitร di gestione dei progettiโ e โlโadattabilitร e capacitร di eseguire la visione strategica del top managementโ. Richiesti sono anche i manager che hanno una forte propensione al problem solving e sono in grado di gestire i costi e il budget. Ma attenzione, non solo formazione: oggi sono sempre di piรน le aziende che mettono a disposizione strumenti di welfare specifici con lโobiettivo di aumentare la produttivitร , grazie al miglioramento delle dinamiche organizzative e dellโambiente di lavoro.
โPer un’impresa, adottare politiche di welfare significa riconoscere l’importanza del benessere del proprio team, primo passo fondamentale per una crescita sana e duratura dellโimpresa โ commenta Casasco, Confapi e Federmanager negli ultimi anni hanno costruito un solido e ampio sistema di enti bilaterali e oggi lavorano in stretta sinergia per migliorare e potenziare i servizi e gli strumenti per dirigenti e impreseโ.
Gli enti bilaterali stanno promuovendo e offrendo negli ultimi anni sempre piรน servizi che in precedenza erano erogati in via esclusiva dallo Stato. Tra gli strumenti di welfare valutati come โmolto importantiโ dagli intervistati ci sono: la previdenza complementare (33,51%), lโassistenza sanitaria integrativa (29,69%), il sostegno al reddito (28,57%). Tra le prestazioni e i servizi piรน richiesti vi sono la formazione (32,26%) e la certificazione delle competenze dei manager (28,38%).
Il campione. Le imprese coinvolte nellโindagine sono 1.500, localizzate per il 66,93% nel Nord del Paese. Le imprese del Centro e del Sud Italia costituiscono il restante 33,07% dellโintero campione. Questo รจ costituito per il 37% da imprese metalmeccaniche. Seguono le imprese dei settori: Chimico (10,86%), Agroalimentare (10,29%), Grafici e Informatici (8%), Tessile (6,67%), Servizi (6,10%) ed Edile (5,33%). Il 41,60% delle imprese intervistate occupano dai 20 ai 49 addetti. Il 23,2% รจ rappresentato da imprese che hanno dai 50 ai 99 addetti mentre dai 100 ai 249 addetti sono il 25,6%. Le aziende di grandi dimensioni rappresentano il 9,6% delle imprese intervistate. Il 25,93% delle aziende si colloca in una classe di fatturato dai 5 ai 10 milioni di euro.