Economia

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La dinamica dei flussi

Complessivamente le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel mese di gennaio 2024 sono state 674.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2023 (-2%). Presentano variazioni negative le assunzioni in apprendistato (-11%), in somministrazione (-8%), a tempo indeterminato (-5%) e stagionali (-1%); andamento positivo si riscontra per le assunzioni di contratti di lavoro intermittente (+4%) e a tempo determinato (+0,3%). Le trasformazioni da tempo determinato a gennaio 2024 – prosegue l’istituto – sono risultate 86.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2023 (-14%). Contemporaneamente le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono risultate 10.000, in flessione del -7%.

Le cessazioni nel primo mese del 2024 sono state 518.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1%). Concorrono a questo risultato i contratti in apprendistato (-6%), i contratti a tempo indeterminato (-0,4%), i contratti a tempo determinato (+0,4%), i contratti in somministrazione e stagionali (+1%) e i contratti di lavoro intermittente (+5%).

Le agevolazioni ai rapporti di lavoro

Le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati[1] nel corso del mese di gennaio 2024 – considerando quindi sia le assunzioni che le variazioni contrattuali – presentano complessivamente una variazione pari a -11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In dettaglio presentano una flessione negativa l’esonero contributivo totale giovani (-72%), l’esonero donne (-27%) e le “altre misure” (-14), mentre si registra una sostanziale stabilità per l’agevolazione “Decontribuzione Sud” (+0,4%).

La consistenza dei rapporti di lavoro

Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale su base annua delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese di novembre rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente).

A gennaio 2024 si registra un saldo positivo pari a 501.000 posizioni di lavoro, in leggera riduzione rispetto ai mesi precedenti.

Per il tempo indeterminato la variazione tendenziale annua risulta pari a +374.000 unità (spiega quindi circa i tre quarti dell’incremento complessivo) mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione è pari a +127.000 unità (dettagliatamente: +69.000 per i rapporti a tempo determinato, +32.000 per gli intermittenti, +24.000 per gli apprendisti, +2.000 per gli stagionali e -500 i somministrati).


Focus rapporti in somministrazione

Nel report è presente una tavola che espone la disaggregazione degli andamenti dei rapporti di somministrazione distinguendo tra quelli a tempo indeterminato e quelli a termine (questi ultimi includono sia i contratti a tempo determinato che stagionali).

Nel corso del mese di gennaio 2024, le assunzioni in somministrazione sono diminuite rispetto al corrispondente periodo del 2023 (a tempo indeterminato -35%, a termine

 -6%). Per le cessazioni si rileva un aumento: per i contratti a tempo indeterminato +9% e per i contratti a termine +0,3%.

Il conseguente saldo annualizzato – e quindi la variazione tendenziale – è risultato negativo a gennaio 2024 (-485), esito algebrico di una tendenziale flessione delle posizioni di somministrazione a tempo indeterminato (-12.330) e di un incremento di quelle a termine (+11.845).

Il lavoro occasionale

La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a gennaio 2024 si attesta a poco meno di 15.000 unità, in aumento del 27% rispetto allo stesso mese del 2023; l’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta pari a 248 euro.

Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), a gennaio 2024 essi risultano essere circa 12.000, valore in lieve diminuzione del -1% rispetto a gennaio 2023; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 189 euro.

“Leve strategiche di rilevante importanza” per le imprese che vogliono incentivare e fidelizzare i propri dipendenti, migliorando la produttività e il clima organizzativo. Welfare aziendale, fringe benefit e premi di risultato offrono alle aziende diverse opportunità per implementare politiche di beneficio per i lavoratori che vanno “oltre alla mera retribuzione economica, spaziando in ambiti quali salute, formazione, previdenza, sostegno alla famiglia e tempo libero”. L’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro esamina le recenti novità normative e di prassi legate al welfare aziendale, ai fringe benefit e ai premi di risultato, fornendo uno strumento di analisi e di aggiornamento.

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