La prima scadenza per chi ha aderito alla pace fiscale è vicina. E’ venerdì 28 febbraio il giorno in cui scade la prima rata della cosiddetta rottamazione-ter. Si tratta della prima deadline delle quattro totali previste: infatti, oltre al 28 febbraio, le altre giornate-ultimatum sono il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2020.
In caso di ritardo. Se uno degli aderenti alla possibilità paga in ritardo, salterà l’opportunità di usufruire della misura agevolativa, costringendo l’Agenzia delle Entrate-Riscossione al recupero delle somme “in ballo”. Tuttavia, viene garantito un massimo di cinque giorni di ritardo, senza subire nessuna penalizzazione e neppure alcuna sanzione. Qualsiasi tipologia di versamento condotto dopo la scadenza dei termini di ogni rata, verrà considerato dal Fisco come una sorta di “caparra” sulle somme complessivamente da sanare. Questo significa che esiste il rischio di perdere i benefit ottenuti aderendo alla pace fiscale.
Come pagare. E’ possibile versare l’importo dovuto sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, oppure presso gli sportelli fisici dell’Agenzia dislocati in tutta Italia; ma si possono utilizzare i canali telematici delle banche, di Poste Italiane e di tutti gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti al nodo pagoPa. Inoltre, è possibile anche chiedere alla propria banca il pagamento delle rate tramite addebito in conto corrente utilizzando il modulo allegato alla “Comunicazione delle somme dovute”.