āLāItalia non ha ancora finito di declinare, anche se il ritmo rallenta e fa pensare che ci stiamo avviciniamo al fondo della discesa. Ma Milano intanto mostra segnali chiari: ce la faremo. Molti problemi restano, non ĆØ il caso di nutrire infondati ottimismi. Ma la fiducia cāĆØ, e la fiducia ĆØ il nostro petrolio bianco.ā CosƬ ha dichiarato il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, in occasione dellāincontro dedicato a 50 Progetti per Far Volare Milano. Un anno dopo. āGuardiamo ai dati più recenti – ha proseguito Rocca – e avremo il riscontro che la straordinaria passione delle imprese milanesi e lombarde sta giĆ mostrando in concreto la linea che deve seguire lāItaliaā.
āCome produzione manifatturiera, la Lombardia continua a risalire da inizio 2013 e, fatto pari a 100 il 2005 alla fine del terzo trimestre 2014, ĆØ tornata a quota 97,1. LāItalia continua a scendere, e cade a quota 80,3. Se guardiamo lāindice di fiducia del manifatturiero – che incorpora gli ordini, non ĆØ solo sentiment – Milano sta a +0,7, lāItalia sta a -7,1, e persino la Germania segna un -3,0 e la Francia -6,4. Lāexport lombardo segna nel terzo trimestre 2014 un incoraggiante +1,3%. La disoccupazione lombarda ĆØ del 7,7%, quella italiana ĆØ giunta al 13,2%. Il tasso di occupazione nostro ĆØ al 65,1%, quello italiano al 56%.
Le liquidazioni volontarie nel Nord-Ovest da inizio anno sono scese del 12,8%: un calo netto delle imprese che gettano la spugna pensando di non farcela, mentre nel 2013 nello stesso periodo aumentavano del 2,7%. Nelle imprese ritorna a prevalere la passione sulla disperazione. E, per ogni fallimento, in Lombardia in questo 2014 ci sono 19 startupā.
āSi aggiungono oggi di fronte a noi tre potenti fattori di ripresaā, ha proseguito Rocca. āIl quadro internazionale ed europeo resta caratterizzato dallāasimmetria delle politiche monetarie e dalla frenata della crescita dei paesi emergenti. Ma il calo dellāeuro sul dollaro, con -11% da maggio, traina lāexport agevolando le nostre ragioni di scambio. Il calo del prezzo del petrolio, ormai del 46% rispetto a giugno, pur spiazzando ingenti investimenti scarica effetti positivi sulla bolletta energetica di consumatori e imprese, in una prospettiva destinata a durare, secondo gli osservatori. Tutto ciò significherĆ prezzi delle materie prime in discesa per le imprese, accentuando una tendenza giĆ presente. Questi tre fattori possono e devono essere sfruttati al meglio dallāeconomia italiana. E potrebbero essere ulteriormente incentivati: ci chiediamo per esempio se non sia il momento giusto per una diminuzione della troppo elevata componente fiscale sul costo dei carburanti e degli oneri impropri che gravano sulla bolletta elettrica, in modo da accentuare il trasferimento a imprese e famiglie del calo della componente industriale della produzione di energiaā.
āMilano riparte – ha proseguito Rocca – facendo leva sui suoi punti di forza. Cominciando dal mix equilibrato delle sue specializzazioni. Lāalta quota di manifatturiero medium hi-tech con forte presenza di metalmeccanica, chimica farmaceutica, alimentare e moda.Ā Lāelevata quota di servizi in informazione e comunicazione, la forte densitĆ di addetti nelle attivitĆ professionali, scientifiche e tecniche, la concentrazione di grandi gruppi nazionali nel settore finanziario, del credito e assicurativo. Abbiamo in Lombardia 50mila addetti alla ricerca, pari al 21% del totale nazionale. E le imprese bio-med lombarde sommano il 49,5% del fatturato nazionale di settore.
āMa non contano solo le imprese. La forza di Milano sta nelle sue 8 prestigiose UniversitĆ con 180mila studenti di cui 13mila stranieri, nei suoi 143mila volontari impegnati nel privato sociale del terzo settore, nellāeccellenza raggiunta nel ranking internazionale di moltissimi suoi centri di ricerca, con 1.100 pubblicazioni su riviste scientifiche per milione di abitanti, rispetto alle 880 della Germania e alle 758 dellāItalia. Con il nostro piano strategico articolato in 50 progetti – ha detto Rocca – abbiamo scelto di fare appello a tutte le energie vive dei nostri territori, coinvolgendo nella nostra rete di alleanze non solo le istituzioni milanesi, lombarde e nazionali, ma oltre 100 partner. Alcuni risultati ottenuti nel primo anno ci sembrano giĆ particolarmente significativiā.
āTra i progetti per accompagnare le nostre imprese alla crescita, ne sottolineo quattroā, ha detto Rocca.
āIl primo ĆØ sulla regolaritĆ dei tempi di pagamento. La fiducia pubblica si costruisce innanzitutto con la lealtĆ dei pagamenti nei tempi di legge. Ebbene, mentre lo Stato in un anno e mezzo ha pagato 32,5 miliardi di euro dei suoi debiti commerciali alle imprese, Assolombarda in pochi mesi con il suo Codice Italiano Pagamenti Responsabili ha associato 150 tra imprese ed enti, con oltre 200mila fornitori complessivi: per un volume di pagamenti tra privati entro i tempi di legge di oltre 63 miliardi di euro lāanno. Come si vede, se si vuole si può fare. Vogliamo che questo strumento di trasparenza si diffonda in tutta Italiaā.
āIl secondo riguarda la sicurezza sul lavoro. Milano non solo ĆØ giĆ la grande cittĆ italiana con il minor numero di incidenti nelle fabbriche. Ma noi come Assolombarda abbiamo formato in un anno 2.100 rappresentanti aziendali con 41 corsi in collaborazione con le istituzioni. La sicurezza costruisce coesione sociale, serenitĆ e unitĆ nelle imprese: non ĆØ solo questione di quanti ispettori del lavoro lo Stato può assumereā.
āIl terzo riguarda i giovani e la scuola. Come Assolombarda ci siamo impegnati direttamente per sostenere e diffondere il contratto di apprendistato per lāinserimento dei giovani nelle aziende. Abbiamo realizzato accordi di rete in 6 settori coinvolgendo 100 imprese aderenti e 80 istituti tecnici e professionali su 141 del nostro territorio, con 3.500 studenti inseriti in progetti di alternanza scuola/lavoro. Abbiamo creato 4 Fondazioni ITS (Istituti Tecnici Superiori)e svolto un ruolo primarionellāattivazione di 6 ITS (il 21% dei 29 lombardi nellāanno scolastico 2014-2015)ā.
āIl quarto – ha continuato Rocca – riguarda il fisco locale: realizzando ogni anno con sistematicitĆ il raffronto comparato delle imposte locali dei Comuni dellāex provincia di Milano, Monza e Brianza, abbiamo dato vita a uno strumento di trasparenza che rende evidente come la leva del fisco locale debba essere volta allāattrattivitĆ locale, non alla penalizzazione delle attivitĆ produttiveā.
āMa i nostri 50 progetti – ha continuato Rocca – non sono solo volti alle imprese. Mettono Milano al centro. Vogliamo fare di Milano una Startup Town, e per questo dalla scorsa primavera sono entrate gratuitamente in Assolombarda oltre 100 startup, e abbiamo aggregato 23 istituzioni e soggetti del nostro territorio per rendere più attrattiva Milano per questa categoria di imprese. Lavoriamo per trasferire le idee dalle universitĆ alle imprese, sfruttando la nostra conoscenza del mondo produttivo per colmare le carenze del sistema, procedendo per filiere e organizzando sessioni di contatto tra idee/brevetti/spin-offā.
āE siamo inoltre molto impegnati nella realizzazione di Milano CittĆ Metropolitana. Occorre dotare il nuovo ente di una governance aperta alle imprese, al mondo del lavoro, alle universitĆ , al terzo settore, per dotarsi di un vero e proprio Comitato Strategico dellāAttrattivitĆ capace di individuare obiettivi concreti nel tempo da perseguire, sul modello delle migliori esperienze delle CittĆ Metropolitane europee, da anni giĆ avanzate su questa stradaā.
āInfine – ha detto Rocca – cāĆØ il nostro massimo impegno per la grande occasione a breve per Milano e lāItalia intera, Expo2015. Come Assolombarda siamo particolarmente fieri di aver realizzato due esperienze che sono vere e proprie piattaforme nazionali di eccellenza. La prima ĆØ lāaccordo sul lavoro sottoscritto con le organizzazioni sindacali qui a Milano per Expo. Ć lāintesa più avanzata in tutta Italia per occupabilitĆ , turni, orari, utilizzo dellāapprendistato e di contratti a tempo e flessibili. Vogliamo sia un banco di prova da estendere a livello nazionale nellāordinario post-Expo. La seconda ĆØ la più avanzata piattaforma italiana digitale, E015. Essa ĆØ oggi la rete digitale più avanzata dāItalia per lāinterazione in tempo reale di soggetti pubblici, cittadini e privati, per lāofferta di servizi integrati delle imprese e lāempowerment personale dei clienti e consumatori. Vogliamo sia unāereditĆ permanente di Expo, lāarchitettura neurale modello da sviluppare ed estendere nella Milano Digital Town del dopo evento. Con la stessa idea, lavoriamo con alcune primarie aziende associate e con importanti partner finanziari e istituzionali perchĆ© lāarea di Expo, terminato lāevento, diventi permanentemente una Silicon Valley italiana, che sfrutti le eccezionali condizioni di infrastrutturazione e digitalizzazione predisposteā.
āMi hanno molto colpito ā ha aggiunto Rocca – le parole dellāarcivescovo di Milano Sua Eminenza Scola, nel discorso di santāAmbrogio, appellandosi allā āanimaā di Milano. Scola ha detto: ācamminiamo a tentoni. E si ĆØ talora tentati di ricorrere a narrazioni sulla vita della nostra cittĆ che indugiano più sugli aspetti disgreganti che su quelli costruttivi”.Ā Condivido. Ć un errore pensare alle difficoltĆ dellāItalia come un fattore inibente permanente. Al settimo anno della più dura crisi dallāUnitĆ dāItalia, nichilismi e antagonismi rischiano di frenare potentemente la nostra ripresa sui mercati, la sostenibilitĆ del nostro debito pubblico nel quadro europeo. Ć un errore che non va commesso. Non devono commetterlo nĆ© le imprese, nĆ© la politica, nĆ© il sindacato. Dobbiamo riprendere in mano il nostro destino, farci forti di quel che abbiamo, che ĆØ tantissimo, e imparare a trarne il meglioā.
āMilano non ha mai pensato di essere caput mundi. Ma ha sempre proiettato intorno a sĆ© unāimmagine privata intrisa di anima mundi. Potrebbe fare molto di più, se solo ci fosse consentita una maggiore autonomia, rispetto allāautonomia sfiduciata con forti volontĆ di riaccentramento istituzional-amministrativo che vive oggi il Paese. E se le sfide della semplificazione e dellāalleggerimento fiscale divenissero unāagenda nazionale meno contestata di quanto oggi sia. Gli imprenditori – ha concluso il presidente di Assolombarda – non chiedono per sĆ© impropri ruoli politici. Ma una cosa mi sento di dire, che la rivendicano qui da Milano: vogliamo essere riconosciuti come contributori nella costruzione del futuro in una partnership pubblico-privato nellāinteresse dei cittadini e delle imprese.ā