โI dati Istat di febbraio 2021 dicevano che lโoccupazione femminile รจ quella che ha sofferto di piรน a causa della pandemia, ma cโรจ un problema sociale: il maggior onere di cura รจ affidato alle donne e dobbiamo capire come rivedere questa convenzioneโ. Cosรฌ Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli, ha sintetizzato nel suo intervento di apertura il tema del convegno โDonne, lavoro e pandemiaโ, organizzato dal Coordinamento Donne Acli e tenutosi ieri pomeriggio a Roma presso la sede nazionale delle Acli.
โAnche lo smart working rischia di essere una trappola โ ha aggiunto Manfredonia โ finchรฉ non cโรจ unโequa ripartizione del lavoro di cura fra uomo e donna e un altro dato importante รจ quello della violenza sulle donne, con le richieste di aiuto che a marzo 2020 sono aumentata del 33%โ. Il proposito del Governo di aumentare lโoccupazione femminile del 4% per Manfredonia โรจ modesto, รจ un inizio, un dato che non ci porta alla media europea, mentre il disegno di legge approvato oggi sulla paritร salariale va indagato. Se per gli uomini la costruzione di un nucleo familiare รจ ininfluente o vantaggiosa dal punto di vista della carriera, per le donne non รจ cosรฌโ.
Gli ha fatto eco Chiara Volpato, responsabile del Coordinamento donne Acli. โร chiaro che sostenere lโoccupazione femminile significa intervenire con misure di welfare. Abbiamo famiglie sempre piรน piccole e una natalitร sempre piรน ridotta. Le giovani donne vivono una contesa tra il desiderio di mettere al mondo il proprio talento o un figlio e abbiamo aspettato troppo per dare risposte. A questo e ad altri interrogativi โ ha concluso โ vorremmo fare chiarezza, anche in vista del Pnrrโ.
Paola Profeta, docente di Scienza delle finanze alla Bocconi di Milano, ha presentato i risultati della ricerca โCOVID 19: la crisi piรน dura per le donne in un Paese ancora senza paritร โ, a cura di Laboratorio Futuro e dellโIstituto Toniolo: โI dati europei del 2019 mostrano un ritardo del nostro Paese in tema di occupazione femminile. Siamo intorno al 50%, penultimi, e al Sud diventa una donna su tre, nonostante lโobiettivo dellโEuropa fosse del 60% entro il 2010 e del 70% entro il 2020. La pandemia โ ha detto โ รจ stata unโaggravante che ha determinato una โShe- sessionโ, una recessione al femminileโ. Il fenomeno, ha spiegato la docente, โรจ molto significativo, perchรฉ nelle precedenti crisi economiche i settori a soffrire di piรน erano stati lโindustria, le costruzioni, la finanza e altri a dominanza di maschile. Ma la pandemia ha colpito soprattutto il settore dei servizi dove รจ impiegato lโ84% delle donne”.
Alla luce del dato sul tasso di laureate in Italia, al di sopra di quello maschile, la docente ha invitato a chiedersi โperchรฉ sul mercato del lavoro la situazione รจ totalmente ribaltataโ. Il primo tema รจ, per la docente, quello delle discipline Stem, sempre piรน importanti nel mercato del lavoro ma meno frequentate dalle donne: โSiamo andate a indagare quali siano le motivazioni e dai nostri sondaggi รจ emerso che le donne dichiarano di aver avuto piรน difficoltร nello studio di materie scientificheโ. Non solo: โCi sono dei veri e propri stereotipi, visto che almeno il 20% degli uomini e il 16% delle donne ritiene che le donne siano meno portate degli uomini per queste discipline, ma sappiamo da studi accademici che la componente predominante non รจ la natura ma il contestoโ. Cโรจ dunque un divario, โche si riflette in mancanza di opportunitร per le donneโ.
Gli stereotipi di genere, per Profeta, sono emersi con molta forza anche in pandemia, quando โpiรน di due donne lavoratrici su tre hanno dichiarato di aver dedicato piรน tempo al lavoro domestico e di cura della famiglia. Non era scontato che il divario si sarebbe aggravato โ ha commentato infine la docente โ anzi lo smart working poteva portare a un maggiore bilanciamentoโ.
Anche la giornalista Tiziana Ferrario ha commentato i risultati della ricerca, soffermandosi sulle domande poste agli uomini: โโPerchรฉ le donne guadagnano meno?โ Abbiamo chiesto loro, e la maggioranza ha risposto che รจ perchรฉ sono discriminate. Vuol dire che la percezione del paese รจ un poโ meno maschilista di primaโ. Ferrario ha colto lโoccasione per parlare del recente disegno di legge sulla paritร salariale, dicendo che โdi fatto esiste solo in Islanda, che dal 2019 lโha applicata con delle multe. Noi avremo una certificazione per le aziende ma se non ci sono le sanzioni, si lascia ancora troppo spazio di manovra a una non applicazioneโ.
Tornando a esporre la ricerca, Ferrario ha mostrato le risposte alla domanda sul perchรฉ le donne abbiano meno accesso a ruoli di responsabilitร e anche qui, โuna grossa percentuale di uomini dice che รจ perchรฉ le donne sono discriminate. Gli uomini pensano anche che sia molto giusto aumentare gli asili nido, quindi non cโรจ la percezione โ ha proseguito โ che le donne debbano solo stare a casa con i bambiniโ. In questo, โil Pnrr dovrebbe darci una mano: ci sono 4 miliardi destinati agli asili nido ma so che cโรจ dibattito perchรฉ per alcuni non sono sufficienti e cโรจ addirittura chi propone che la scuola dellโobbligo sia da 0 a 18 anniโ.
Per quanto riguarda un ampliamento del congedo paternitร obbligatorio, โpiรน del 40% degli uomini lo ritengono molto giusto e anche qui cโรจ unโevoluzione nel pensiero degli uomini. La Spagna รจ un paese simile al nostro e da questโanno ha una legge sulla paternitร obbligatoria di 16 settimane, perchรฉ serve a eliminare discriminazioni al momento dellโassunzione. Se lo fa la Spagna โ si รจ chiesta Ferrario โ perchรฉ non possiamo farlo anche noi? Il padre non รจ di aiuto alla madre, รจ allo stesso livello, ma questo salto culturale in Italia non cโรจ statoโ.
Alessandro Rosina, docente di Demografia e statistica sociale allโUniversitร Cattolica del Sacro Cuore, ha sottolineato lโimportanza dellโeducazione, per rispondere a domande โche sono rimaste in sospeso da troppo tempo, mentre invece dovremmo sbloccarci da questa nostra situazione anomala, adesso anche con i fondi del Pnrrโ. Anche Rosina ha esposto i dati di una ricerca fatta con Linda Laura Sabbadini sullโeffetto di un modello educativo in cui si facesse attenzione a mostrare una ripartizione equilibrata dei ruoli fra maschio e femmina: โLe bambine cresciute cosรฌ si aspettano che i mariti collaborino e anche i maschi danno per scontato si debba collaborareโ. Inoltre, โla capacitร di crescere i figli in maniera equa era piรน alta fra le madri che lavoravano, non necessariamente fra quelle col piรน alto titolo di studi. ร un punto interessante โ ha detto il professore โ che fa capire che lโoccupazione femminile non รจ il punto di arrivo ma parte di un percorsoโ.
Per quanto riguarda gli altri paesi europei, Rosina ha mostrato il rapporto fra numero di figli e occupazione femminile: โPrima piรน figli si facevano, meno donne lavoravano, ma adesso in paesi come la Svezia o la Francia, in cui si รจ investito molto in politiche di conciliazione e sostegno alla famiglia, รจ il contrario. Dopo aver integrato politiche di occupazione femminile e di conciliazione, hanno tassi di feconditร tra i piรน alti in Europa ma anche unโalta occupazione femminile. Noi siamo in basso in entrambi i campiโ. Pertanto, Rosina ha sottolineato lโimportanza di una ampia copertura di asili nido a livello nazionale, tornando sulla questione dellโobbligo scolastico: โDa 3 a 5 anni non cโรจ obbligo ma abbiamo una frequenza altissima perchรฉ funzionaโ.
Sul tema dello smart working, Rosina ha messo in guardia dal rischio che โdiventi come il part-time, aumentato solo per ridurre il costo della manodopera ma non per il benessere della persona, che comunque influisce anche sulla produttivitร . Anche lรฌ siamo anomali: in Europa i 2/3 del part-time รจ volontario, in Italia รจ impostoโ. In generale, per Rosina, le politiche di welfare aziendale โsono fondamentali e devono proporre una conciliazione che sia legata alla condivisione: nelle coppie fra i 25 e i 44 anni occupati vediamo che il 65% del carico del lavoro di cura รจ ancora femminile. Ma nei paesi occidentali in cui lโattivitร di cura trova maggiore supporto con il welfare e il contributo maschile โ ha concluso โ sono migliori sia le discriminazioni di genere sia le condizioni economicheโ.
Al convegno รจ intervenuta anche Simona Malpezzi, capogruppo del Partito democratico in Senato, ricordando la legge del 2017 in base alla quale โi servizi educativi, e quindi anche gli asili nido, non potevano essere considerati piรน come qualcosa in carico soltanto ai servizi sociali, anche perchรฉ i dati ci dicono che un bambino, prima si avvicina al mondo della scuola meno possibilitร avrร di essere dispersoโ. Per ora, perรฒ, ha detto Malpezzi โabbiamo affrontato dei mondi a comparti stagni, ma con il Pnrr possiamo attuare un cambiamento a tutti i livelliโ. A tal proposito, โil tema dellโorientamento scolastico รจ fondamentale: dovrebbe partire dal momento in cui il bambino viene inserito in un contesto educativo. Nessuno ne parla ma secondo me รจ uno degli aspetti piรน importanti del Pnrrโ. Tuttavia, per Malpezzi, โla politica italiana รจ in ritardo. ร un sostantivo femminile fatto con tempi maschili”.
โDurante la pandemia cโรจ stato bisogno di fare una fotografia di quanto accadeva alle donne e abbiamo fatto una mozione al Senato che ha chiesto al Governo di occuparsi in maniera integrata di piรน aspettiโ, ha aggiunto la senatrice Donatella Conzatti (Italia Viva). โLa ministra Bonetti ha quindi scritto una strategia per la paritร di genere con cinque pilastri: tempo, competenze, lavoro, reddito e potere. Per gli asili nido sono stati impegnati 4,6 miliardi del Pnrr, un grandissimo investimento. Rendiamone intanto obbligatoria lโoffertaโ. Conzatti ha poi ricordato che presto โci sarร un assegno unico per i figli che verrร dato a tutti i bambini come dote economica per pagarsi i servizi, dal nido in poiโ.
Per quanto riguarda lo smart working, la senatrice ha sottolineato che โquello in pandemia non รจ stato vero smart working. Eravamo in emergenza e abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, ma il modello a cui dobbiamo tendere รจ una cosa molto diversa. La cosa importante โ ha aggiunto โ รจ stato il passaggio culturale: prima meno del 5% dei lavoratori italiani lavorava davvero in smart working, in pandemia ci hanno provato in 7 milioni e abbiamo capito che si puรฒ fareโ.
Anche Livia Ricciardi, componente del Dipartimento mercato del lavoro della Cisl, ha affrontato la questione smart working, definendolo importante โper sganciare la presenza fisica in uno spazio fisso dal lavoro e legarlo invece al risultato. Questo aiuterebbe le donne, anche se bisogna evitare che diventi uno โsmart working di genereโ, come รจ stato per il part time usato per lo piรน dalle donneโ. Per Ricciardi, il potenziamento dei servizi e degli strumenti di conciliazione โnon sono in contrapposizione. Una contrapposizione denota una visione di paritร tutta spostata sulla defamilizzazione del lavoro di cura. Noi della Cisl โ ha detto โ consideriamo fondamentale un aumento dei servizi di cura per bambini e anziani. Tuttavia, riteniamo che non sia sufficiente esternalizzare il lavoro di cura. ร altrettanto importante condividere il lavoro di cura fra i generi, come ha detto il professor Rosinaโ. Per questo, โรจ fondamentale il il congedo paternitร obbligatorio e non cedibile, ma non i nostri 10 giorni che sono una cosa ridicola. Gli strumenti sono tanti. La conciliazione โ ha concluso Ricciardi โ ha due gambe: implementazione servizi di cura e tempi e luoghi del lavoro piรน flessibiliโ.
Fonte: Agenzia Dire