Tre anni di rivoluzione culturale del lavoro hanno lasciato il segno. I manager hanno difficoltà di leadership ma non trovano, o non colgono, le occasioni di formazione. Lo rivela un sondaggio realizzato sui direttori del personale da Richmond Italia in collaborazione con Nomea, il marchio di consulenza e formazione nato lo scorso ottobre di cui i fondatori sono Lorenzo Brufani, Katharina von Bruchhausen e Giorgio Tedeschi.
Spesso i manager sono in difficoltà nel gestire questi cambiamenti nelle relazioni di lavoro, sia con i propri dipendenti sia nelle interazioni daffari. La difficoltà risiede principalmente nel governare nuovi strumenti di comunicazione che mediano queste relazioni; in compenso si aprono prospettive di efficienza e gratificazione che cambiano non solo la tecnica ma anche le aspirazioni dei professionisti e dei dirigenti dazienda.
Per intercettare queste nuove esigenze formative è nata Nomea che insieme a Richmond Italia ha voluto fare un sondaggio tra i direttori del personale italiani per approfondire in modo scientifico quali sono le nuove esigenze, quali le soluzioni e le opportunità da cogliere a cui rispondere con progetti formativi personalizzati.
Il sondaggio rivela molti dati interessanti. il 96,5% del campione afferma che servono maggiori investimenti nelle competenze dei manager. Solo il 17,2% pone il problema delle competenze tecnologiche, la maggior parte, il 59,7% identifica il problema nella capacità di gestione della leadership in questa nuova relazione di lavoro ibrida, un po in presenza un po online.
Manager autodidatti, ma non formati e evidentemente non soddisfatti e non capaci di soddisfare. L 87,5% del campione afferma che ha dovuto apprendere nuove competenze a causa del cambiamento delle dinamiche di relazione, ma solo il 3,4% ha fatto corsi specifici. Ed è qui evidentemente il nodo, dove ci si rende conto di non essere efficaci nella leadership, ma non si fanno o non si trovano occasioni di formazione adeguate alle esigenze. Per apprendere, il modo migliore non sono i corsi online. Lo dice il campione di direttori del personale indagati. Li considerano più efficaci di quelli offline solo il 5,7% mentre per il 39% sono meno efficaci.
Nella gestione della leadership il 59% ha ormai adottato in sistema ibrido, ma quasi un terzo, il 29% sta ancora cercando un equilibrio tra gestione online e offline. Per quanto riguarda le scelte individuali, dopo lesperienza del lock down, il 62,8% afferma che ha ripensato le modalità lavorative. Il 9,3% ha deciso di ridurre tempo di lavoro, il 41,8% ha scelto di lavorare almeno in parte da remoto, e ben l11,63% ha deciso di cambiare lavoro. Nella scelta e nella indicazione della modalità di lavoro la sostenibilità è un tema cruciale nelle aziende. L80% del campione afferma di tenere conto della sostenibilità nelle scelte tra lavoro da remoto o in ufficio. Il 71,4% afferma di svolgere azioni sul personale per migliorare la sostenibilità dell’azienda.
Il sondaggio rende evidente il bisogno di una formazione orientata sulle nuove esigenze del lavoro – dicono i fondatori di Nomea -. Abbiamo studiato gli effetti di queste nuove dinamiche di interazione e come governare i processi di comunicazione in un contesto rivoluzionato. E il motivo per cui è nata Nomea, per costruire percorsi formativi individuali sulle nuove esigenze del lavoro. Anche in funzione di un nuovo clima in ufficio, che secondo il 42,3% de partecipanti al sondaggio è cambiato rispetto a prima della pandemia.
Per Benedetta Favara, direttore generale di Richmond Italia I responsabili del personale hanno un importante compito davanti a loro: governare questo cambiamento culturale allinterno delle aziende. E’ emerso chiaramente dallultimo HR Forum di Richmond Italia. Le relazioni gerarchiche allinterno delle aziende per effetto del lavoro ibrido sono cambiate, hanno posto in evidenza il tema della capacità del management di essere autorevole e di saper gestire i team in modo efficace. E’ un cambiamento organizzativo e culturale di cui Richmond italia terrà conto nellorganizzazione dei prossimi eventi.
Nomea è stata fondata da Lorenzo Brufani, Katharina von Bruchhausen e Giorgio Tedeschi. Insieme portano lesperienza nella formazione in decine di master universitari e post universitari, a centinaia di manager e professionisti in quattro Paesi. Lidea di Nomea nasce dallo studio dei forti cambiamenti di questi ultimi anni nel mondo del lavoro portati dal mutare delle relazioni e delle interazioni, dallevoluzione degli strumenti di comunicazione. Un contesto mutato in cui i manager e i professionisti hanno la necessità di acquisire o aggiornare le loro competenze per migliorare la propria capacità di gestione o fare nuove scelte professionali. Nomea si propone di svolgere un aggiornamento continuo delle esigenze dei manager e dei professionisti, trovando le soluzioni a esigenze complesse che sono determinanti per il successo individuale e il funzionamento delle imprese.
Richmond Italia, leader in Italia negli eventi di business matching, organizza ogni anno oltre 20 eventi b2b che offrono contenuti, alta formazione, soft skills e networking ai manager italiani. I Richmond forum spaziano dalle risorse umane al mondo IT, dalla logistica al procurement, dal mercato dellenergia al marketing, tutti settori sottoposti a forti sollecitazioni evolutive. Nata nel 1992, la società è gestita da Claudio Honegger, amministratore unico, e fonda il proprio successo sulla ricerca di contenuti di qualità, su un format che fa incontrare Aziende e Fornitori utilizzando un software proprietario, e su unatmosfera inconfondibile che valorizza lelemento human del business.