Emanuele Malloru ha 27 anni ed ha avviato la sua carriera da filmaker e regista a soli 19 anni realizzando cortometraggi indipendenti e prendendo parte a Festival internazionali come il Giffoni, con cortometraggi in concorso. Per 5 anni Emanuele ha portato avanti una sua casa di produzione (Malloru video) realizzando spot pubblicitari per aziende da tutta Italia e spot in onda nelle principali emittenti nazionali (quali Mediaset e Sky). Da quest’anno, però, ha deciso di focalizzare le energie su per potenziare il suo audience sull’intrattenimento web, utilizzando come unica piattaforma social Instagram sviluppando vlog giornalieri su IGTV. Emanuele, che sul suo profili Ig conta quasi 240mila followers, ha risposto ad alcune nostre domande raccontandosi e illustrandoci le tappe del suo avvincente successo.
Da dove hai iniziato per diventare quello che sei oggi? Se si parla di Instagram, non ho ancora ottenuto nessun risultato eclatante sul web, conto solamente 239mila follower (ma sono fiducioso si possa ampliare l’audience nel tempo). Sull’aspetto professionale invece la mia strada da filmaker e regista è iniziata da autodidatta. Successivamente al diploma, qualche piccola esperienza lavorativa in alcune aziende, poi la consapevolezza di voler far video per conto mio. A quel punto cliente dopo cliente, ho allargato il mio giro fino a mettere in piedi una piccola casa di produzione che sviluppa spot pubblicitari: Malloru video.

Cosa ti ha spinto ad avviare un’attività sui social o ad aprire il tuo canale YouTube? Avevo la necessità di dimostrare a me stesso di essere capace di creare un audience interessato ai miei contenuti. Quando sono regista di una pubblicità, vedo con i miei occhi come unico feedback quello dell’azienda/cliente, ma non so mai come realmente il pubblico possa reagire alla visione (interesse o indifferenza). Il web su questo aspetto sa dire con trasparenza e immediatezza se piaci o meno. Avevo anche bisogno di staccarmi dal format delle pubblicità o dei video aziendali per dedicarmi con più libertà a progetti video personali e dal taglio creativo.
Hai fatto altri lavori in precedenza prima di affermarti come influencer/Youtuber? Ho avuto una casa di produzione per 5 anni. E’ nata in Sicilia, si è allargata poi a Milano con un secondo ufficio, e alla fine la decisione: chiudo tutto e faccio un “downgrade” a creator per il web.
Quali sono i pro e i contro di questa attività? L’esposizione è un aspetto molto delicato che in tanti sottovalutano. Non tutti sono capaci di reggere la pressione, e soprattutto quando si interpreta un personaggio sul web far conciliare la cosa con la vita reale non è facile. Nel mio caso ho sempre avuto a che fare con personaggi più o meno noti, quindi sapevo estremamente bene cosa mi avrebbe potuto aspettare. La cosa molto bella, è senza dubbio la gratificazione e gli eventuali apprezzamenti su contenuti che piacciono.
Vivi della tua vita di influencer/Youtuber, inteso dal punto di vista economico? No, la mia è ancora una fase di transizione. E la mia unica fonte di reddito continua ad essere la creatività e regia che vendo come servizio ad altre case di produzione. La mia idea è quella di rifiutare collaborazioni di ogni tipo su aziende che non ritengo affini e collegate alla mia comunicazione, così da avere assoluta coerenza sui contenuti che sviluppo.

Cosa ne pensano i tuoi familiari della tua scelta di intraprendere questa strada? La mia famiglia si fida totalmente delle mie decisioni, e sanno che se sono assolutamente determinato in qualcosa riuscirò ad ottenere ciò per cui lavoro.
Che rapporto hai con i social? Quanto ritieni che siano importanti per la tua attività? I social ormai hanno un peso enorme nella vita di tutti, e sapendoli sfruttare al meglio, i benefici diventano soprattutto lavorativi. Al momento utilizzo Instagram anche parecchie ore al giorno, ma è tutto finalizzato a capire alla perfezione le dinamiche, sapersi muovere per ritagliare un pubblico di riferimento e accrescere il proprio audience.
Ritieni che basti la passione per questo mestiere o consideri fondamentali anche le competenze? L’intraprendenza? Le competenze, le botte di culo, l’empatia e la perseveranza giocano un ruolo importante in tutto quello che si fa, ma la passione è l’unico collante che permette di realizzabile l’impossibile.
Quali sono i tuoi punti di riferimenti? A chi ti ispiri? Il mio content creator preferito in assoluto è indubbiamente Casey Neistat, uno tra gli youtuber più famosi al mondo. Con il suo carisma, e la sua energia ha ispirato me e milioni di persone in tutto il mondo.
Qual è il segreto del tuo successo? Non ho raggiunto ancora nessun successo. Quando gestivo la mia casa di produzione ero spesso frustrato, incazzato, preoccupato. In questo periodo della mia vita mi sento però determinato e felice, ed è questo per me un piccolo successo.
Ci sono tanti ragazzi che sognano di diventare youtuber o, più in generale, di lavorare con i social. Che consigli gli dai? Sarebbe bello riuscire ad intrattenere sul web avendo competenze professionali nella vita reale. Il paradosso è avere gente che fa tutorial di roba che in realtà non sa fare. Sarebbe bello fare prima della vera gavetta esternamente dal web, e poi mettersi alla prova anche su Instagram, Youtube ect. Però chiaramente se qualcuno sa di poter intrattenere per un talento innato, allora che si metta alla prova e valuti i riscontri.

La tua vita è sempre “connessa” o stacchi dalla rete ogni tanto? Ho deciso che per un lasso di tempo di 2 anni, farò vlog giornalieri. E’ un bell’impegno, ma voglio portarlo a termine. Se mi va male, mi ritroverò comunque in futuro uno spaccato dettagliato della mia vita in questi anni, raccontato giorno per giorno. Quando avrò 70 anni, magari sarà divertente da riguardare.
Hai un piano B dal punto di vista professionale? Certo, e il mio piano B lo voglio seguire sempre parallelamente alla costruzione dei contenuti di intrattenimento su Instagram. Il mio piano B è continuare a fare creatività e regia in campo video come ho sempre fatto.
Qual era uno dei tuoi più grandi sogni da bambino? Da piccolino volevo fare e diventare tante cose, quindi non ho mai avuto le idee chiarissime su cosa fare, e tutt’ora non le ho.
Il libro sul comodino…o sul tablet, ora? E’ un periodo intenso in cui leggo poco (e guardo anche poca roba su Netlix). Tra un po’ si stabilizzerà tutto!
Tre aggettivi per descriverti. Strano, creativo, iperattivo.
Quali sono le tue prospettive future? Voglio continuare a lavorare in campo video e lo voglio fare relativamente al campo dell’intrattenimento.