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Il decreto che il governo si prepara a varare per le riaperture prevede l’istituzione di un pass che attestiĀ la sussistenza di una delle seguenti condizioni:Ā avvenuta vaccinazione,Ā esecuzione di un test Covid negativoĀ in un arco temporale da definire,Ā avvenuta guarigioneĀ dal Covid.

Chi ottiene il Pass ha la possibilitĆ  di:

– Spostarsi liberamente nel territorio nazionale;

– Accedere a determinati eventiĀ (culturali, sportivi) riservati ai soggetti muniti di pass.

– Agenzia DiRE –

Nella giornata di mercoledƬ il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato che entro la data dell’11 settembre 2021 ci sarĆ  il ritiro completo dei soldati americani dall’Afghanistan. CosƬ, nella giornata del ventesimo anniversario degli attentati alle Torri Gemelle, finirĆ  l’azione militare americana iniziata dall’amministrazione Bush per combattere il gruppo terroristico di Al-Qaeda, in quello che fu il primo atto della cosiddetta ā€œguerra globale al Terroreā€.

L’ultimo atto di quello che ĆØ stato il conflitto più lungo combattuto dagli Stati Uniti nella loro storia. Una guerra contro il gruppo dei talebani, accusati al tempo di aver prestato rifugio a leader qaedista Osama Bin Laden, che a distanza di vent’anni ĆØ ancora ben radicato sul suolo afgano. Attualmente i militari presenti in Afghanistan sono oltre diecimila, di cui 2.500, anche se alcune testate americane parlano di 3.500 unitĆ , sono soldati statunitensi, mentre oltre settemila sono unitĆ  di altri Paesi inquadrati nelle truppe NATO, che seguiranno gli Stati Uniti nel ritiro dal Paese mediorientale.

Il ritiro dell’esercito statunitense dallo Stato afgano ĆØ sempre stato un tema difficile e divisivo nel dibattito pubblico americano. Annunciato dai tempi di Obama, subito dopo l’uccisione del leader di Al-Qaeda, e promesso anche da Donald Trump, il ritiro era stato più volte rimandato per via delle preoccupazioni sulla stabilitĆ  del governo afghano. Alla fine, nel suo ultimo anno di mandato, il Tycoon nel febbraio 2020 aveva raggiunto un accordo con i Talebani per il ritiro completo delle truppe entro il 1° maggio 2021 in cambio di alcune condizioni: la rottura dei rapporti con i gruppi terroristi internazionali e la partecipazione e la salvaguardia del processo di pace avviato nel Paese.

Biden posticipa di qualche mese il ritiro completo, scegliendo come data simbolo l’anniversario degli attentati più duri e sanguinosi subiti dagli States nella loro storia, ma lo fa in modo incondizionato. Non a caso, anche durante la campagna elettorale, Biden sera espresso a favore del ritiro, ma aveva anche ammesso che all’atto pratico sarebbe servito un po’ più di tempo per completare l’operazione.

La guerra in Afghanistan ĆØ stata dura e complessa. Inizialmente, il regime dei Talebani nel Paese fu rovesciato con una certa facilitĆ , ma gli stessi non furono sconfitti. Con il passare degli anni la missione iniziale ĆØ cambiata, diventando una missione per la restaurazione della pace e la ricostruzione del Paese, favorendo un processo di democratizzazione e tutela dei diritti. Tuttavia, i risultati non sono arrivati e nel tempo sono arrivate sempre più truppe per far fronte alla riorganizzazione dei Talebani. L’accordo di febbraio 2020 in ogni caso risulta debole e anche il confronto tra i Talebani e il governo procede a rilento, destando non poche preoccupazioni.

Nonostante il processo fosse stato avviato da Trump, sarĆ  l’amministrazione democratica ad assumersene la responsabilitĆ . Infatti, diversi membri del Congresso americano hanno criticato la scelta della Casa Bianca, definendola come irresponsabile e riportano in auge le conseguenze del ritiro dall’Iraq del 2011, che portò il gruppo dello Stato islamico a conquistare gran parte del territorio iracheno in breve tempo. Il rischio c’è, anche se l’Afghanistan ĆØ comunque uno scenario diverso, per quanto simile, da quello iracheno, soprattutto perchĆ© furono altri gli errori commessi dagli Stati Uniti al tempo.

Un’altra parte della politica e della societĆ  americana, invece, sostiene la scelta, affermando che dopo dieci anni dall’uccisione di Bin Laden sia giunto il momento di concentrare gli sforzi statunitensi su altri obiettivi di politica estera. Inoltre, Biden e gran parte degli osservatori non ritengono più Al-Qaeda e i gruppi affiliati una minaccia per gli Stati Uniti e che il ritiro possa favorire un processo di democratizzazione e istituzionalizzazione dei Talebani.

Naturalmente, una minima parte delle truppe resterĆ  sul suolo afghano, al fine di garantire la protezione del personale diplomatico, prassi tipica uguale per ogni Paese. Naturalmente, solo il tempo potrĆ  dire se la scelta del ritiro sia stata giusta o sbagliata, intanto Washington rivolge il suo sguardo su altre aree dell’Asia, in particolare nella zona del Pacifico.

CosƬ, dopo venti anni, con oltre 2.400 soldati americani uccisi e oltre due miliardi di spesa, si chiude il capitolo doloroso della guerra in Afghanistan, con la speranza che la tregua tra i Talebani e il governo di Bagdad regga e si avvii verso un reale processo di pace e democratizzazione.