Sul campo neutro di Reggio Emilia, in una fredda e nuvolosa serata, la Juventus batte il Napoli due a zero con gol di Cristiano Ronaldo e Morata e vince la nona Supercoppa Italiana della sua storia, primo trofeo della stagione calcistica che mette di fronte i detentori dello scudetto e della Coppa Italia. La sfida delle panchine tra Pirlo e Gattuso, grandi amici e campioni del mondo, si risolve a favore del bianconero che vince il primo trofeo da allenatore della Juventus e scaccia l’amarezza della netta sconfitta con l’Inter in campionato.
In occasione della sfida Pirlo recupera Cuadrado, che ha smaltito il Covid e lo ripropone a destra in difesa, mentre Danilo occupa la fascia opposta. Rispetto alla brutta gara con l’Inter, novità a centrocampo con Arthur e McKennie al posto di Rabiot e Ramsey. In attacco ci sono Ronaldo e Kulusevski, preferito a Morata. In casa Napoli, Gattuso cambia una sola pedina nell’undici che ha battuto con un tennistico sei a zero la Fiorentina: a destra c’è Di Lorenzo al posto di Hysaj.
La Juve sale subito in cattedra e fa la partita con il Napoli che sceglie una gara d’attesa, chiude tutti gli spazi dietro e cerca di ribaltare velocemente l’azione per creare pericoli alla porta di Szczesny. Nonostante una pressione e un possesso palla costanti, i bianconeri però non creano grossi pericoli alla porta napoletana, anzi la prima grande occasione della partita è dei partenopei con Demme che dalla sinistra mette al centro per Lozano che, in tuffo di testa, costringe Szczesny ad una grande parata d’istinto. Scampato il pericolo, la Juve ricomincia a macinare gioco senza grande costrutto, a parte un destro in diagonale di Ronaldo che termina circa un metro a lato della porta di Ospina.
In avvio di secondo tempo, la Juve riparte a testa bassa intenzionata a sbloccare il match e dopo un tocco debole di Bernardeschi bloccato sulla linea da Ospina, un pallonetto di Ronaldo fuori misura e un quasi autogol di Manolas, arriva il meritato vantaggio. Lo firma Cristiano Ronaldo che anche in una serata non eccezionale sa essere decisivo. Il campione portoghese è infatti lestissimo a raccogliere un rimpallo in area napoletana e a fulminare Ospina con un preciso sinistro in girata di controbalzo. Il Napoli è sfortunato nella circostanza ed è costretto a cambiare copione tattico per raddrizzare la gara, spinto dalle folate di Insigne e dalla vivacità di Mertens, entrato nel frattempo al posto di Petagna. E’ proprio il belga a procurarsi il rigore che, a dieci minuti, dalla fine potrebbe cambiare il corso della partita. L’arbitro Valeri lo concede dopo aver rivisto l’azione al VAR, spinto anche dalle vibranti proteste della panchina napoletana. Insigne, da capitano vero, porta sul dischetto una palla pesante parecchi chili ma si fa ipnotizzare da Szczesny e calcia fuori pur spiazzando il portiere polacco. Scampato il pericolo, la Juve controlla abbastanza agevolmente il disperato forcing finale del Napoli ma in pieno recupero deve ringraziare ancora una volta il portiere polacco che respinge di piede sulla linea un tiro di Lozano, deviato da Bonucci. E’ il presagio al gol finale della Juve firmato da Morata che, con il Napoli sbilanciatissimo in avanti, sfrutta un assist di Cuadrado e batte Ospina all’ultimo secondo. Le lacrime finali di un affranto Insigne e i calorosi abbracci di Pirlo alla sua squadra sono le cartoline finali della rivincita bianconera ai danni di un Napoli che forse avrebbe potuto osare di più.