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Il rapporto tra professionisti negli studi di progettazione di nuovo al centro dellโ€™interesse dellโ€™attivitร  dellโ€™Ordine degli Architetti della provincia di Milano. Lโ€™istituzione ha invitato i suoi iscritti alla compilazione di unย questionario anonimoย per raccogliere dati aggiornati sui professionisti e le loro condizioni di lavoro.

Rilevanti i dati emersi soprattutto sui profili diย titolare di studio e collaboratori in mono-committenza:ย ilย 59%ย dei professionisti collaboratori continuativi dichiara diย non avere un contratto di incaricoย con il committente principale con cui lavora (per leย donne rispondenti la percentuale sale al 61%). Allโ€™83%ย dei rispondenti il compenso professionale viene calcolato mensilmente, mentre al 4% a obiettivi o a progetto e al restante 12% su base oraria. Ilย 79%ย non riceveย conguagli periodici, lโ€™80%ย collabora con ilย committente principale da meno di 1 anno fino a 6 anni.ย Per gli under 35 prevale una forte tendenza a cambiare studio entro i 3 anni.

Le risposte al questionario sono state la base per ilย Nuovo Vademecum per un lavoro equo e inclusivoย presentato a Milano, nella sede dellโ€™Ordine di via Solferino. Lโ€™istituzione ordinistica, proseguendo il lungo percorso di ascolto degli iscritti e di approfondimento normativo con esperti legali, iniziato nel 2022, ha redatto il nuovoย testo guida aggiornato per i professionisti e i titolari di studi, di diverse dimensioni, per contribuire a disciplinare il delicato rapporto tra studi professionali e collaboratori. Un lavoro di riflessione e uno strumento operativo, di servizio, accompagnato anche dalla condivisione degli esiti di un questionario somministrato da luglio a settembre 2023 per raccogliere dati ed elementi aggiornati rispetto alle condizioni professionali e prospettive future.

Diverse le novitร  di questa seconda versione del Vademecum, in primis lโ€™approfondimento sulla Legge per lโ€™equo compenso che introduce una nuova tutela per i professionisti nei rapporti con la clientela.

“Sulla base dei riscontri avuti dalla prima edizione di questo documento, abbiamo aggiuntoย delle note di accompagnamento alle tematiche piรน rilevanti, con lโ€™obiettivo di offrire un concreto orientamento per i professionisti nella relazione in particolare tra titolari di studi e collaboratori/trici“, spiega Federico Aldini, presidente dellโ€™Ordine.ย ยซContiamo che le sezioni aggiuntive, intitolate โ€œLโ€™Ordine consigliaโ€, possano contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore e nei rapporti di collaborazione, in particolare in mono-committenza. In ultimo, indipendentemente dal nostro lavoro sul Vademecum che proseguirร , ci impegneremo a portare le istanze dei collaboratori emerse nel questionario al Consiglio Nazionale degli Architetti, relativamente al fatto di lavorare per trovare una formula alternativa di contratto nazionale di lavoro subordinato che tenga conto delle specificitร  della nostra professioneยป.

Il questionario. Il profilo delย titolare di studioย che emerge dal questionario ha un identikit chiaro: haย tra i 41 e i 60 anni di etร ย con una prevalenza (59%) di uomini. Ilย 58%ย dei rispondenti dichiara di stipulare un contratto con i propri collaboratori, mentre ilย 94%ย dei rispondenti ha tra 1 e 6 collaboratori continuativi. Poco piรน della metร , il 54% delle collaborazioni dura meno di 3 anni. Solo il 15% dei collaboratori rimane nello stesso studio per piรน di 6 anni, di cui il 5% per piรน di 10. Il 94% dei rispondenti dichiara di poter contare su collaboratori con meno di 40 anni. Poco piรน della metร  (53%) cita sempre i collaboratori nelle pubblicazioni (il 28% dichiara di citarli ยซa volteยป). Rare le tutele aggiuntive, infatti,solo ilย 12% dei rispondenti dichiara di dare tutele aggiuntive ai collaboratori. Nel rapporto con i collaboratori emerge che per il 21% sono concordati orari, strumenti informatici, luogo di svolgimento dellโ€™attivitร , per lโ€™11% solo orari e luoghi dellโ€™attivitร ,ย per lโ€™8% sono concordati orari, strumenti informatici, luogo di svolgimento dellโ€™attivitร  e clausole specificheย esolo per il 4% sono concordati esclusivamente gli orari di lavoro.

Per quanto riguardaย i corrispettivi, ilย 24% dichiara meno di 1.000 euroย per i collaboratori che esercitano la professione da meno di un anno, il 72% dei rispondenti dichiara corrispettivi e compensi medi mensili tra i 1.000 e i 2.000 euro per il primo anno di attivitร  professionale. Per le collaborazioni tra 1 e 3 anni, allโ€™80% dei collaboratori viene riconosciuto un importo tra 1.000 e 1.500 euro. Lโ€™84% riconosce una somma tra 1.500 e 2.500 euro ai collaboratori con 3/6 anni di collaborazione, mentre il 56% dei collaboratori con piรน di 6 anni di esperienza ha un corrispettivo che supera i 3.000 euro. Per quanto riguarda ilย libero professionistaย che lavora come collaboratore continuativo per uno studio professionale o per un professionista inย mono-committenzaย parliamo di un +80% del fatturato annuale. La maggior parte dei professionisti rispondenti (quasi ilย 69%) ha meno diย 35 anni, con una prevalenza di donne (quasi 58%).

Nel merito dellโ€™attivitร  lavorativa,ย ilย 57%ย usa strumenti propri, ilย 49%ย lavora piรน di 8 ore al giorno, ilย 90%ย dichiara di non avere tutele aggiuntive, ilย 93%ย svolge attivitร  nello studio professionale del committente principale (il restante tra casa propria, cantiere, studio). Delย 61%ย non viene comunicata mai o quasi mai la partecipazione all’interno di siti web, piattaforme di comunicazione, riviste, comunicati stampa.

ยซI consigli contenuti nel Vademecum rispondono ad alcune delle maggiori criticitร  emerse dal questionario, in tema di contrattualistica, organizzazione del lavoro e assicurazione, visto che molti professionisti non ne hanno una e per questo ne richiamiamo lโ€™obbligatorietร ยป, spiegaย Francesca Scotti, tesoriera dellโ€™Ordine e membro del gruppo di lavoro Fair Work. ยซNel Vademecum consigliamo il supporto di un contratto, dato che il tema del compenso รจ centrale e condiviso da collaboratori e titolari di studio. La promozione di contesti di lavoro e collaborazione equi puรฒ rappresentare, se seguiti, fattore reputazionale positivo per gli studi in un percorso che lโ€™Ordine intende intraprendere di riconoscimento e valorizzazione dei medesimiยป.

ยซPer definizione il lavoro dedicato al โ€œFair Workโ€ รจ da intendersi aperto, in evoluzione e in dialogo con gli iscritti โ€“ย concludeย Bianca Miglietta, consigliere dellโ€™Ordine e membro del gruppo di lavoro Fair Workย – Continuerร  ad accompagnare il lavoro di elaborazione documentale, uno sforzo di divulgazione di questi orientamenti innanzi tutto presso gli iscritti allโ€™Ordine di Milano e con stakeholders del territorio, con altri Ordini territoriali, con il CNAPPC, le istituzioni e i media, nella convinzione che la promozione di pratiche corrette nellโ€™esercizio della professione sia una responsabilitร  condivisa, che ha nella corretta informazione e costante formazione un elemento imprescindibileยป.

A ottobre 2023 si stima, per lโ€™interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un aumento congiunturale per entrambi i flussi, piรน ampio per le esportazioni (+6,3%) rispetto alle importazioni (+3,1%). Lo comunica l’Istat in una nota spiegando che lโ€™incremento su base mensile dellโ€™export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (-0,1%), ed รจ dovuto soprattutto alle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli (+9,7%) e beni strumentali (+6,4%). Dal lato dellโ€™import, a esclusione di energia (-1,7%), si rilevano aumenti congiunturali per tutti i raggruppamenti; i piรน marcati per beni di consumo durevoli (+9,7%), beni strumentali (+7,6%) e beni intermedi (+6,3%).

Nel trimestre agosto-ottobre 2023, rispetto al precedente, lโ€™export cresce del 3,2%, per effetto delle maggiori vendite di energia (+48,2%), beni strumentali (+3,2%) e beni di consumo non durevoli (+2,8%). Nello stesso periodo, lโ€™import registra un aumento dellโ€™1,3%, cui contribuisce in misura rilevante lโ€™incremento degli acquisti di energia (+13,3%).

A ottobre 2023, – spiega Istat – lโ€™export cresce su base annua del 9,2% (era -6,9% a settembre). La crescita รจ trainata dalle maggiori vendite di energia (+24,4%), beni strumentali (+21,9%) e beni di consumo non durevoli (+7,6%). Lโ€™import registra una flessione tendenziale del 18,7%, determinata dalla contrazione degli acquisti di energia (-35,8%), beni intermedi (-14,2%) e beni di consumo non durevoli (-7,8%).

A ottobre 2023 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 รจ positivo e pari a +5.366 milioni (-2.174 milioni a ottobre 2022). Il deficit energetico (-5.392 milioni) รจ inferiore rispetto a un anno prima (-9.379 milioni) mentre lโ€™avanzo nellโ€™interscambio di prodotti non energetici, pari a 10.758 milioni, รจ elevato e in aumento rispetto a ottobre 2022 (+7.204 milioni). A ottobre 2023, si rilevano incrementi su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; i piรน ampi riguardano paesi OPEC (+42,0%), Giappone (+25,2%), Stati Uniti (+10,1%) e Regno Unito (+9,1%). Diminuiscono le vendite verso Cina (-1,0%) e paesi MERCOSUR (-0,5%).

Tranne che dagli Stati Uniti (+8,8%), – conclude l’Istituto di statistica – le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in calo su base annua. Gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale piรน ampia (-85,0%); marcate anche le riduzioni degli acquisti da paesi MERCOSUR (-33,2%) e India (-30,7%).