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Alla fine di marzo 2024, i 39 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 65,1% dei dipendenti – circa 8,5 milioni – e corrispondono al 64,5% del monte retributivo complessivo. Nel corso del primo trimestre 2024 sono stati recepiti 4 contratti: studi professionali, alimentari, commercio e servizi socio assistenziali-cooperative sociali. I contratti che a fine marzo 2024 sono in attesa di rinnovo sono 36 e coinvolgono circa 4,6 milioni di dipendenti, il 34,9% del totale. Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, tra marzo 2023 e marzo 2024, è aumentato da 26,6 a 29,0 mesi, mentre per il totale dei dipendenti diminuisce da 14,5 a 10,1 mesi.

La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-marzo 2024 è cresciuta del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a marzo 2024 segna un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 3,0% rispetto a marzo 2023; l’aumento tendenziale è stato del 4,7% per i dipendenti dell’industria, del 2,6% per quelli dei servizi privati e dell’1,6% per i lavoratori della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono: legno, carta e stampa (+8,5%), credito e assicurazioni (+7,1%) e settore metalmeccanico (+6,1%). L’incremento è invece nullo per farmacie private, pubblici esercizi e alberghi, telecomunicazioni, ministeri, forze dell’ordine, forze armate e attività dei vigili del fuoco.

Stellantis ha realizzato nel primo trimestre 2024 ricavi netti per 41,7 miliardi di euro, in calo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023 a causa soprattutto “di minori volumi, effetti cambio valutari e mix sfavorevoli, in parte controbilanciati da prezzi in tenuta”.

Le consegne consolidate sono state 1.335.000, in flessione del 10% per interventi “sulla produzione e sulla gestione dello stock in preparazione dell’arrivo dei nuovi prodotti nel secondo semestre 2024”.

Nel primo trimestre 2023 le consegne erano aumentate “per la ricostituzione delle scorte presso la rete dopo un periodo lungo di limitazioni nelle forniture”. Lo stock complessivo di veicoli nuovi è di 1.393.000 unità (di cui lo stock di proprietà di 423 mila unità) al 31 marzo 2024 che “riflette – spiega Stellantis – un miglioramento del livello e della struttura rispetto a dicembre 2023”.
L’azienda distribuirà agli azionisti un dividendo ordinario di 1,55 euro per azione (in aumento del 16% rispetto all’anno precedente) approvato dall’assemblea degli azionisti con data di pagamento 3 maggio. Il piano di riacquisto di azioni proprie per 3 miliardi di euro è “in linea con il completamento entro il 2024”.

    Stellantis ribadisce “l’impegno minimo di ottenere un margine di utile operativo rettificato a due cifre nel 2024, nonché un flusso di cassa industriale netto positivo nonostante le incertezze macroeconomiche”.
    Le vendite globali di veicoli elettrici (Bev) e a basse emissioni (Lev) di Stellantis nel primo trimestre 2024 sono aumentate rispettivamente dell’8% e del 13% rispetto allo stesso periodo de 2023. L’azienda prevede il lancio di nuovi modelli elettrici in tutto il 2024.

“Abbiamo introdotto quattro nuovi modelli nel primo trimestre 2024 nell’ambito del piano che prevede quest’anno il lancio di 25 modelli includendo 18 versioni Bev che riteniamo pongano le basi per un marcato miglioramento della crescita e della redditività nella seconda metà dell’anno”. Lo sottolinea Natalie Knight, cfo di Stellantis.” Stiamo riducendo le scorte – spiega – per rafforzare i nostri prezzi, già solidi in termini relativi, in vista del lancio di prodotti nuovi o mid-cycle quest’anno nelle regioni chiave”, spiega.
“Mentre il confronto anno su anno delle consegne e ricavi netti del primo trimestre 2024 risulta difficoltoso per la transizione verso il nostro portafoglio prodotti di nuova generazione basato sulle nuove piattaforme – osserva Natalie Knight – abbiamo conseguito un netto miglioramento nelle dinamiche commerciali con le vendite ai clienti finali maggiori rispetto alle consegne alla rete”.