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È iniziato nei giorni scorsi il G7 dove si è discusso di clima, energia e ambiente. La Presidenza italiana ha guidato i lavori fino a mercoledì 1° maggio, in cui erano presenti i capi di Stato e i ministri dei governi di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America. A questi si aggiungeranno il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea.

“L’efficacia delle future iniziative politiche passa da una rivalutazione del ruolo dell’agricoltura”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte in occasione dell’apertura del G7 alla Reggia di Venaria, in provincia di Torino.

“Il rapporto tra il settore primario, la scienza e la politica nel panorama europeo ed extra-europeo è essenziale per definire nuove strategie per far fronte al cambiamento climatico in atto, ridurre l’impoverimento dei suoli e tutelare gli ecosistemi, continuando a produrre alimenti di qualità, sostenibili economicamente e socialmente” evidenzia Allasia.

Confagricoltura Piemonte sottolinea da tempo l’importanza di fare rete tra i diversi soggetti coinvolti, dalle Istituzioni alla popolazione, creando occasioni di conoscenza, condivisione e partecipazione per sviluppare una gestione intelligente della natura. 

“Portiamo avanti costantemente una politica di promozione e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, delle foreste e delle risorse naturali fondata sul rispetto e sulla custodia dei nostri territori; non siamo solo produttori, ma imprenditori legati al territorio e, in quanto tali, ottimizziamo le scelte aziendali orientandole anche verso la circolarità dei sistemi produttivi e la diversificazione delle attività, concentrandoci su quelle che saranno le parole chiave dell’Europa nei prossimi quattro anni, per continuare a fare impresa: competitività, produttività, sostenibilità ed energia” afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte.

Parlando di economia circolare, è importante sottolineare che la Regione Piemonte è tra le prime in Italia per lo sviluppo del biogas, grazie alla presenza di oltre 220 impianti agricoli, che garantiscono una produzione di circa 1 TWh.

Le aziende “green” complessivamente sono 36.630 e alcune hanno sviluppato sinergie con il settore agricolo e dell’allevamento per ridurre l’impatto ambientale di alcuni processi.

Grazie ai fondi del PNRR, alcuni investimenti risultano più alla portata, ma rimangono sempre troppo numerosi gli sforzi in termini di adempimenti, pratiche onerose e modifiche dei processi produttivi, senza alcuna forma di congrua remunerazione, che gli imprenditori devono sostenere.

Un ultimo spunto di riflessione di Confagricoltura Piemonte riguarda, sempre nell’ottica del raggiungimento della neutralità carbonica, alcuni dossier di grande importanza ancora aperti e per i quali si sollecita una veloce chiusura: carbon farming (bene l’accordo raggiunto a fine febbraio tra il Parlamento europeo e il Consiglio sul primo quadro volontario per la certificazione di assorbimenti di carbonio a livello dell’UE) e TEA, (tecniche di evoluzione assistita). “Occorre raggiungere quanto prima un accordo in merito al loro inquadramento nell’ordinamento dell’Unione europea per fornire agli agricoltori strumenti utili a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici con piante più tolleranti alle alte temperature e alla siccità, nonché più efficienti nell’uso delle risorse idriche e nutritive, resistenti alle malattie, e che garantiscono, allo stesso tempo, un potenziale produttivo adeguato” conclude Allasia.

Con il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, vengono varati gli attesi interventi finalizzati ad accelerare l’utilizzo delle risorse della politica di coesione europea per il periodo di programmazione 2021-2027 e ad accrescerne la capacità d’impatto secondo il cosiddetto ‘metodo PNRR’, ossia l’orientamento ai risultati ed alla loro verifica. Così Confcommercio in una nota sull’approvazione del Dl Coesione e del Dlgs Irpef-Ires da parte del Consiglio dei Ministri.

Cabina di regia, individuazione degli interventi prioritari nei settori strategici e loro monitoraggio rafforzato, maggiore capacità amministrativa, premialità ed esercizio – laddove necessario – di poteri sostitutivi – prosegue la nota – costituiscono le linee portanti di un’azione volta, in particolare, a promuovere il coordinamento di interventi regionali e nazionali a valere sulla politica di coesione, nonché complementarità e sinergie tra politica di coesione, PNRR e Accordi per la coesione. In questa rinnovata architettura per il migliore utilizzo dei fondi europei, resta comunque necessario assicurare il più efficace contributo del partenariato economico, sociale e territoriale.

Quanto alle disposizioni in materia di lavoro – continua ancora Confcommercio – bene la promozione dell’autoimpiego nel lavoro autonomo, nelle professioni e nell’attività d’impresa. Ma, accanto al sistema dei voucher, sarà cruciale la qualità dell’azione di formazione e tutoraggio. Andrà, inoltre, verificata l’adeguatezza degli stanziamenti. Utili, ancora, per il sostegno dell’occupazione, le misure di decontribuzione dei bonus giovani, donne e ZES.

Infine – conclude Confcommercio – il decreto legislativo di revisione del regime IRPEF/IRES costituisce un’ulteriore tappa del processo di attuazione della delega per la riforma del sistema fiscale. Benvenuto, poi, il bonus da 100 euro che verrà erogato, nel gennaio 2025, ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo fino a 28 mila euro – con coniuge ed almeno un figlio a carico o nel caso di famiglie monogenitoriali – ma occorrono scelte strutturali per il riordino delle aliquote IRPEF e per la detassazione delle tredicesime.