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Il risarcimento dei danni conseguenti ad un incidente stradale grave non riguarda esclusivamente la persona danneggiata ma si estende anche ai suoi familiari, quali vittime ‘secondarie’ dell’evento subito dal congiunto, ma le assicurazioni cercano di non pagarli. L’importanza di affidarsi ad esperti professionisti in infortunistica stradale per ottenere il massimo risarcimento a cui si ha diritto non può essere pertanto sottovalutata. “

La storia di Sabrina è un esempio emblematico. La giovane donna, tornando a casa dal lavoro, fu coinvolta in un tragico incidente: mentre attraversava la strada, un’automobile la investì violentemente dopo aver sorpassato l’autobus che l’aveva appena fatta scendere. Questo sinistro stradale le causò fratture multiple e lesioni gravi, lasciando invalidità permanenti sia fisiche che psicologiche. Nella vita di Sabrina si aprì quindi un capitolo complesso: le sue condizioni necessitavano di cure costanti e una riabilitazione lunga e difficile. La madre di Sabrina, dovette riadattare la propria vita per prendersi cura della figlia, mentre le sorelle si trovarono a supportarla nelle commissioni e nelle necessità quotidiane, come fare la spesa e svolgere le faccende di casa”. Racconta Ippolito Piraino titolare dello studio Piraino infortunistica stradale di Roma che ha gestito la pratica di risarcimento con la compagnia di assicurazione.

“I danni riflessi, come riconosciuti dalla giurisprudenza italiana in molteplici sentenze di Cassazione, riguardano le ripercussioni che un evento traumatico, come un incidente stradale grave, ha su soggetti terzi ‘indirettamente’ coinvolti, tipicamente i familiari della vittima”, prosegue Ippolito Piraino Patrocinatore e titolare del rinomato Studio Piraino Infortunistica Stradale di Roma. “I danni riflessi possono includere sofferenze emotive, stress, ansia, perdite economiche, mancato guadagno per assenza dal lavoro, spese aggiuntive per le cure e l’assistenza ed altri impatti che vanno ad influenzare negativamente la vita dei familiari nel medio e lungo termine”, sottolinea Ippolito Piraino. “Non accettiamo compromessi con le compagnie di assicurazione ma intendiamo ottenere quello che è giusto per i nostri assistiti. La procedura per richiedere il risarcimento di ogni voce di danno richiede ovviamente la presentazione di prove valide e documentazione dettagliata, pertanto occorre massima conoscenza e competenza, essenziali per garantire una richiesta completa ed efficace”.

Grazie al grande lavoro di squadra dei Professionisti dello Studio Piraino – Infortunistica Stradale di Roma, Sabrina è riuscita ad ottenere un risarcimento giusto ed adeguato per le gravi lesioni subite. Non solo, anche la madre e le sorelle hanno ricevuto il risarcimento per i ‘danni riflessi’ che, di fatto, ha permesso il riconoscimento delle sofferenze e delle perdite subite dalla famiglia. La vicenda di Sabrina dimostra chiaramente l’importanza del supporto di un professionista specializzato che può fare la differenza per l’ottenimento o meno del giusto risarcimento. È importante sottolineare che l’estensione del risarcimento dei danni ai familiari congiunti della parte lesa, non solo offre un maggiore sostegno emotivo e finanziario per coloro che sono stati colpiti, ma contribuisce anche a promuovere una maggiore consapevolezza sugli impatti a lungo termine che gli incidenti stradali gravi comportano alle famiglie coinvolte.

L’Istituto rende noto che, per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 88 del 2022, anche i nipoti maggiorenni orfani riconosciuti inabili al lavoro, viventi a carico degli ascendenti, sono inclusi tra i destinatari diretti e immediati della pensione ai superstiti.

l’INPS, in particolare, ha stabilito le modalità per:

la liquidazione ai nipoti aventi diritto, salvo sentenza passata in giudicato, che presenteranno in tal senso apposita richiesta;

la riliquidazione delle pensioni riconosciute in favore di altre categorie di superstiti contitolari, il cui diritto risulti compatibile con quello dei nipoti aventi diritto;

– la revoca delle pensioni già riconosciute in favore di categorie di superstiti il cui diritto risulti incompatibile con quello dei nipoti aventi diritto.

In ragione dell’unitarietà della tutela previdenziale riconosciuta in favore dei superstiti, in caso di morte dell’ascendente, il riferimento alla pensione di reversibilità – trattamento riconosciuto per la morte del pensionato – deve essere inteso anche alla pensione indiretta.

Ne consegue che, per effetto della sentenza, i nipoti maggiorenni orfani riconosciuti inabili al lavoro, a carico degli ascendenti, sono inclusi tra i destinatari diretti e immediati della pensione ai superstiti.

Per quanto concerne la verifica della condizione della vivenza a carico degli ascendenti, si rinvia al paragrafo 3 della Circolare n. 185 del 18 novembre 2015, nella quale si chiarisce che, fermo restando l’accertamento della non autosufficienza economica, deve essere dimostrato il mantenimento abituale da parte dell’ascendente in caso di non convivenza.

Ulteriori dettagli nella Circolare n. 64 del 07/05/2024